il triceraptos(dal greco antico τρί- trí- "tre", cornoops "faccia", cioè dalla faccia con tre corna) è un genere di dinosauro erbivoro, appartenente alla famiglia dei Ceratopsidi, vissuto verso la fine tardo Cretaceo, circa 70 milioni di anni fa, in quello che è oggi il Nord America. Questo animale fu uno degli ultimi dinosauri ad evolversi prima della grande estinzione di massa del limite K-T, circa 65 milioni di anni fa.
Grazie al suo aspetto iconico caratterizzato dal grande collare osseo e le sue tre corna, dall'imponente mole che lo rendevano simile ad un moderno rinoceronte, il Triceratops è uno dei dinosauri più conosciuti e famosi, secondo in fama solo al Tyrannosaurus rex, con cui peraltro condivideva la stessa epoca e lo stesso habitat e di cui probabilmente era preda più o meno abituale.
Oltre ad essere un dinosauro particolarmente famoso, il triceratopo è anche uno dei dinosauri meglio conosciuti dai paleontologi grazie ad innumerevoli reperti ritrovati fin dal 1889, anno della sua scoperta, tra i quali uno scheletro eccezionalmente completo. Il paleontologo John Scannella ha dichiarato che: "È difficile lasciare la Formazione Hell Creek senza inciampare in un qualche resto fossile di Triceratops". Solo nel decennio che va dal 2000 al 2010, sono stati ritrovati ben quarantasette crani completi e parziali; tali resti fossili permettono di coprire quasi tutti gli stadi di vita, dai neonati agli esemplari adulti.
La funzione delle distintive corna e dei fronzoli presenti sul cranio dell'animale è oggetto di dibattito. Tradizionalmente, tali strutture sono sempre state interpretate come armi di difesa contro i predatori. Teorie più recenti hanno evidenziato la presenza di vasi sanguigni nelle ossa del cranio dei Ceratopsidi, trovando più plausibile l'ipotesi che tali strutture fossero usate nell'identificazione tra gli individui della stessa specie, per il corteggiamento o come display, proprio come i palchi e le corna delle moderne renne, bighorn e scarabei rinoceronte. La teoria troverebbe ulteriore riscontro se il Torosaurus rappresentasse, veramente, la forma adulta di Triceratops, in quanto ciò significherebbe che il collare più sviluppato e dotato di fori apparteneva ad individui pienamente sviluppati, rendendo la struttura utile sia come arma di difesa sia come display per l'accoppiamento.
Descrizione[]
Il Triceratops poteva raggiungere una lunghezza che poteva variare dai 7 ai 9 metri, con un'altezza di 3 metri circa e un peso compreso tra le 6 e 12 tonnellate.
La caratteristica distintiva era naturalmente data dal grande cranio: il reperto più grande finora ritrovato doveva avere una lunghezza complessiva di 2,5 metri. Caratterizzato da un collare osseo che si proiettava all'indietro a proteggere la regione del collo e delle spalle, il cranio del triceratopo era inoltre sormontato da due corna sopraorbitali lunghe circa un metro. Un terzo corno, più piccolo, era situato sopra le narici. Al contrario di molti altri Ceratopsidi che possedevano un collare osseo provvisto di aperture per alleggerirne il peso, il cranio del Triceratops ne era privo, rendendolo molto più solido e robusto. In vita con molta probabilità il collare era vivacemente colorato e veniva usato sia come difesa per il collo sia come display sessuale.
Il Triceratops possedeva una corporatura molto robusta e tarchiata, con arti corti ma forti che terminavano con tre dita a forma di zoccolo negli arti anteriori e quattro negli arti posteriori. Anche se palesemente quadrupede, la struttura e la locomozione di questo animale è stato a lungo oggetto di dibattito. In origine, si riteneva che le zampe anteriori dell'animale dovessero stare ai lati del torace, al fine di sostenere meglio il peso della testa. Tale posizione fu persino ritratta nei lavori di Charles Knight e Rudolph Zallinger. Tuttavia, successivi studi sull'icnologia dei dinosauri cornuti, e le recenti ricostruzioni di scheletri (sia fisici che digitali) sembrano indicare che animali come il Triceratops e gli altri Ceratopsidi mantenevano gli arti al di sotto del torace durante la normale locomozione, con i gomiti flessi e leggermente piegati all'infuori, in un intermedio stato tra posizione eretta e completamente tentacolare (proprio come negli odierni rinoceronti).
Le mani e gli avambracci del Triceratops mantennero una struttura piuttosto primitiva rispetto ad altri dinosauri quadrupedi, come i Thyreophora e molti Sauropodi. In questi due gruppi, gli arti anteriori erano ruotati in modo tale che le "mani" avanzassero in avanti con i palmi rivolti all'indietro. Il Triceratops, come altri Ceratopsidi ed altri Ornitopodi quadrupedi, camminava con le dita rivolte verso l'esterno, lontano dal corpo; questa primitiva locomozione venne conservata anche da alcune forme bipedi come i Teropodi. Nel Triceratops, il peso del corpo era quindi distribuito sulle prime tre dita delle zampe anteriori mentre nelle zampe posteriori la pianta del piede poggiava completamente.
Tegumento[]
La pelle del Triceratops era molto diversa da quelle di altri dinosauri. Un'impronta di pelle di Ceratopside, non ancora descritta, mostra che alcune specie erano ricoperte (o almeno vi sono delle evidenze di questo tegumento in corrispondenza almeno della coda) da strutture simili a setole o da un tegumento filamentoso, non dissimili da quelli del Ceratopside più antico, lo Psittacosaurus, quindi nella maggior parte delle ricostruzioni paleoartistiche di triceratopo, quest'ultimo viene mostrato come coperto da una pelle scagliosa, priva però di osteodermi. La recente descrizione di tegumenti in un nuovo esemplare dell'antenato comune di tutti Marginocephalia, Psittacosaurus ritrovato nella provincia di Liaoning, mostra una copertura tegumentaria alquanto insolita: il ventre dei Ceratopsidi presentava scaglie larghe e rettangolari pressoché identiche a quelle dell'addome dei moderni coccodrilli, che però si restringevano e divenivano triangolari alla base della coda; le zampe presentavano grandi scaglie uniformi sul dorso del metatarso ma privi di rivestimenti come negli uccelli; la pelle del dorso sembra inoltre diversi dossi irregolari; forse la parte più interessante è la presenza di un ampio lembo di pelle, chiamato uropatagio, che collegava il tarso alla coda. Inoltre è probabile che come il suo parente più antico Psittacosaurus e come tutti i Ceratopsidi, il Triceratops possedesse un tegumento simile a setole sulla parte inferiore del corpo, dalle anche fino alla punta della coda, o addirittura spine protettive.
Classificazione[]
L'esatta collocazione del genere triceratopo, all'interno del gruppo dei Ceratopsidi è stato oggetto di studio di molti paleontologi. Le due specie, attualmente, riconosciute sono: T. horridus e T. prorsus. Una ricerca pubblicata nel 2010 dal famoso paleontologo Jack Horner, suggerisce che il genere Torosaurus (un dinosauro Ceratopside che visse negli stessi luoghi ed epoche del Triceratops), a lungo considerato come un genere a parte, rappresenti la forma adulta di Triceratops. Tale punto di vista fu subito contestato e solo l'esame di nuove prove fossili potrà risolvere il dibattito.
I numerosi ritrovamenti di resti avvenuti a partire dal finire del secolo XIX, dopo la scoperta avvenuta nel 1889, in particolar modo di crani, negli Stati Uniti occidentali e in Canada Meridionale, ha dato luogo ad una vera e propria "fioritura" di specie descritte, catalogate in base alle dimensioni e alle forme delle corna e dalla configurazione del caratteristico collare osseo.
Fino a qualche tempo fa il triceratopo era considerato appartenere ai Ceratopsidi a collare corto, o Centrosaurini, per via della relativa brevità della struttura. In realtà, sembra più probabile che questo animale fosse un Casmosaurino (o Ceratopside a collare lungo) specializzato, vista la discreta lunghezza delle ossa squamosali. Il collare, dissimilmente da tutti gli altri Ceratopsidi, era privo di aperture, garantendo una più completa protezione. Forse il triceratopo era strettamente imparentato con il piccolo Avaceratops, dotato di caratteristiche simili.
Evoluzione[]
Nonostante la sua notorietà e l'abbondanza di fossili, le origini evolutive del Triceratops sono in gran parte rimaste ignote. Nel 1922, l'appena scoperto Protoceratops è stato identificato come il suo diretto antenato. Negli ultimi anni sono stati ritrovati molti fossili di Ceratopsidi che paiono essere i diretti antenati del Triceratops. Lo Zuniceratops è il primo Ceratopside noto ad avere tre corna frontali, proprio come il Triceratops, fu descritto alla fine del 1990.
Questa nuova scoperta è stata di vitale importanza per illustrare le origini dei dinosauri cornuti in generale, suggerendo che la maggior parte dei ceratopsidi si sia evoluta da un antenato asiatico evolutosi nel Giurassico, che con il tempo è migrato in Nord America permettendo la diversificazione di altre specie dotate di corna, nel corso del Cretaceo. Nonostante il Triceratops sia sempre stato considerato un membro della sottofamiglia di Ceratopsinae a collare corto, un suo probabile antenato potrebbe assomigliare al Chasmosaurus, che prosperò circa 5 milioni di anni prima.
Paleobiologia[]
Nonostante si pensi che i triceratopi fossero animali gregari e vivessero in grandi branchi, attualmente non ve ne è quasi alcuna prova. Mentre altri generi di Ceratopsidi sono noti per le loro abitudini gregarie grazie a numerosi ritrovamenti nelle "Bone beds" (ambienti in cui sono morti insiemi migliaia di individui della stessa specie per cause ignote), vi è un solo ritrovamento di "Bone beds" in cui sono stati ritrovati ossa di Triceratops: un sito nel sud-est Montana, che conserva i resti di tre esemplari giovani. Un'altra scoperta, più recente, rivela che il Triceratops avrebbe vissuto in piccoli gruppi familiari. Nel 2012, un tema di studiosi guidati dal paleontologo Peter Larson ha ritrovato i resti di tre triceratopi, in buone condizioni, ciascuno di dimensioni variabili, nel Wyoming, vicino a Newcastle. Attualmente i fossili sono ancora in fase di scavo, ma si ritiene che questi esemplari rappresentassero un nucleo familiare isolato, tuttavia non è noto se il gruppo fosse costituito da una coppia e la loro prole, o da due femmine e un cucciolo, di cui si prendevano cura. I resti mostrano inoltre segni di predazione o di saprofagia da parte di un Tyrannosaurus, in particolare sulle ossa degli arti anteriori dell'esemplare più grande, che presentano segni di morsi da parte dei denti di un Tyrannosaurus.
Per molti anni, i fossili di Triceratops erano rappresentati da individui solitari. Tali resti sono incredibilmente comuni; per esempio, il paleontologo americano Bruce Erickson , ha affermato di aver visto ben 200 esemplari di T. prorsus, nella Formazione Hell Creek, in Montana. Similmente, Barnum Brown ha dichiarato di aver visto più di 500 teschi. Oltre a tali reperti vanno tenuti in considerazione anche gli innumerevoli denti isolati, frammenti di corna, frammenti di collare osseo e altri frammenti di cranio che dimostrano quanto dovesse essere comune il Triceratops nel Nord America occidentale durante il tardo Cretaceo, 66 milioni di anni fa, tale da essere considerato tra gli erbivori dominanti del suo tempo, se non l'erbivoro più dominante.
Nonostante la sua notorietà e il grande successo evolutivo, il Triceratops fu uno degli ultimi generi di Ceratopsidi ad evolversi prima della grande estinzione di massa del limite K-T. Suoi contemporanei erano il Torosaurus e il primitivo Ceratopside Leptoceratops, i quali condividevano con lui lo stesso habitat, anche se i loro resti sono molto più rari e frammentari.
Dentatura e dieta[]
I Triceratops erano erbivori, e a causa della loro postura quadrupede il loro cibo doveva essere costituito, in prevalenza, da bassa vegetazione, anche se si pensa che fossero in grado abbattere gli alberi o le piante più alte per cibarsi delle foglie, come i moderni elefanti africani. Le mascelle erano dotate di un forte becco, molto simile a quello dei pappagalli, con cui si ritiene l'animale spiumava le fronde e tagliava i rami.
I denti del Triceratops erano disposti in gruppi denti chiamati batterie, da 36 a 40 denti, in entrambe le ganasce, inoltre, a seconda delle dimensioni dell'animale. Ciò disponeva il Triceratops di ben 432-800 denti, di cui solo una frazione erano in uso durante la masticazione (oltre al fatto che ogni dente perso veniva immediatamente rimpiazzato da uno nuovo). Questi denti erano adatti alla tranciatura in orientamento verticale. Le grandi dimensioni e l'elevato numero dei denti, suggerisce che il Triceratops si nutriva di grandi quantità di fibre vegetali, in particolare foglie di palme, cicadi e felci che crescevano nel suo territorio.
Funzione del collare e delle corna[]
Sono state fatte molte ipotesi inerenti alle funzioni svolte dalle corna e dal vistoso collare; le due teorie principali, sono il loro utilizzo nel combattimento, o il loro impiego nel corteggiamento (oggi ritenuta l'ipotesi più probabile).
In un primo momento queste sofisticate strutture furono paragonate, rispettivamente, ad un paio di lance e ad una sorta di scudo, impiegati per difendersi dai predatori come il Tyrannosaurus. Molti resti fossili dimostrano che il Tyrannosaurus attaccava e uccideva il Triceratops; sono stati ritrovati molti segni di denti di tirannosauro sulle corna e sulle ossa squamosali di alcuni esemplari di triceratopo; In un esemplare di triceratopo, una delle due corna era stata spezzata da un morso, ma al momento della morte dell'animale il corno si trovava in uno stato di guarigione con una nuova ricrescita ossea. Dal momento che le ferite del Triceratops erano in fase di guarigione, è probabile che l'erbivoro sia sopravvissuto allo scontro con il carnivoro. Il paleontologo Peter Dodson afferma che se un Tyrannosaurus avesse attaccato un Triceratops adulto, quest'ultimo avrebbe avuto la meglio riuscendosi a difendersi ed anche ad infliggere ferite, anche mortali, al suo aggressore grazie alle sue lunghe corna affilate. Tuttavia alcune prove dimostrano che il Tyrannosaurus si sia cibato più di una volta di Triceratops; ciò è confermato dai profondi segni di denti di tirannosauro nell'ileo e nell'osso sacro di un triceratopo.
Un'altra teoria più recente si basa anche sul fatto che il grande collare si presentava molto vascolarizzato, cioè ricco di una fitta rete di vasi capillari; è possibile che esso avesse anche una funzione di termoregolazione (come si pensava per le placche ossee dello Stegosaurus); inoltre, sempre al collare, potrebbero essere stati ancorati i possenti muscoli delle mascelle dotate di becco, ma tale teoria fu bocciati in quanto non si presentavano prove evidenti di ciò.
La teoria del loro utilizzo come display sessuale fu proposta per la prima volta da Davitashvili, nel 1961; da allora questa teoria ha acquisito sempre credibilità presso i paleontologi. La prova di tale teoria sarebbe nella grande diversificazione di forme ed ornamenti dei collari dei Ceratopsidi, rendendo ogni specie molto distintiva. Inoltre, alcuni animali moderni che possiedono grandi corna ed elaborati ornamenti esibiscono un comportamento simile. Uno studio del 2006 sul più piccolo cranio di triceratopo ritrovato, mostra che il collare e le corna erano già sviluppate in età molto precoce; quindi tali strutture erano molto importanti per la comunicazione e il riconoscimento tra esemplari della stessa specie.
Crescita e ontogenesi[]
Nel 2006, il primo studio ontogenetico sul Triceratops scoprì che gli individui di triceratopo potevano essere suddivisi in quattro gruppi ontogenetici: cuccioli, giovani, subadulti e adulti. Ognuna delle quattro fasi di crescita si diversifica per le diverse caratteristiche morfologiche. Le due caratteristiche più evidenti sono le dimensioni dell'osso occipitale e lo sviluppo e l'orientamento delle corna.
Paleopatologia[]
Un cranio, assegnato al genere Triceratops, presenta un buco nell'osso giugale che sembra essere stato provocato mentre l'animale era ancora in vita. Ciò è supportato da segni di guarigione presenti nelle ossa intorno alla ferita. Un ulteriore esame ha indicato che il foro nell'osso ha un diametro molto simile a quello dell'osso nasale di un altro triceratopo. Questo, ed altre ferite guarite riscontrate in altri esemplari sono la prova di lotte non violente tra individui della stessa.
Scoperta ed identificazione[]
Il primo campione fossile di Triceratops di cui si ha nota è costituito da un paio di corna frontali collegate all'osso frontale del cranio, ritrovate nei pressi di Denver, in Colorado, nella primavera del 1887;[48] va precisato che, al contrario delle più fragili corna di buona parte degli animali moderni, costituite da cartilagine o cheratina, le corna dei triceratopi e di tutti i Ceratopsidi, essendo collegate direttamente al cranio, erano costituite da materiale osseo e quindi maggiormente resistenti nelle situazioni di scontro fisico contro qualunque rivale, delle vere e proprie estroflessioni ossee. L'esemplare fu inviato a Othniel Charles Marsh, che credendo che la formazione da cui proveniva fosse datata al Pliocene, dichiarò che si trattava di un genere eccezionalmente grande di bisonte, che ha chiamò Bison alticornis. Un anno dopo, Othniel scoprì che nella formazione erano stati scoperti dei resti frammentari di dinosauri cornuti, tuttavia credeva ancora che il suo Bison alticornis fosse un mammifero del Pliocene. Solo grazie alla scoperta di un cranio più completo cambiò idea. Il campione, raccolto nel 1888 da John Bell Hatcher, nella Formazione Lance, nel Wyoming, fu descritto come una nuova specie di Ceratops. Dopo una lunga riflessione Othniel cambiò idea e accettò di ascrivere il suo Bison alticornis al genere Ceratops, considerandolo però un'altra specie[52] (sarà poi descritto in seguito come un genere a parte con il nome di Triceratops). La natura robusta del cranio dell'animale ha permesso una buona fossilizzazione, permettendo di riconoscere tra le varie specie gli individui da studiare. I resti di Triceratops sono stati in seguito ritrovati anche negli stati americani del Montana, nel Dakota del Sud, in Colorado, nel Wyoming e nelle province canadesi di Saskatchewan e Alberta.
Un esemplare proveniente da un'altra formazione fu descritto come Agathaumas da Edward Drinker Cope, nel 1872. Originariamente identificato come un Adrosauro, questo esemplare costituito solo da pochi resti craniali è considerato solo una specie affine al Triceratops.
Specie[]
Dopo la descrizione ufficiale di Triceratops sono stati rinvenuti diversi crani che variavano per misura maggiore o minore rispetto all'olotipo di Triceratops, la cui specie tipo fu nominata T. horridus da Marsh (dal latino horridus, sta per "ruvida" o "rugosa", per via delle ossa appartenenti all'olotipo). Questa variazione non sorprende, visto che i teschi di triceratopo sono grandi oggetti tridimensionali, provenienti da individui di diversa età e sesso, e sottoposti a pressione durante la fossilizzazione. Gli scopritori interpretarono queste variazioni come specie separate (elencate di seguito).
Nedoceratops[]
Originariamente, Othniel Charles Marsh avrebbe dovuto descrivere i fossili di Nedoceratops, nella sua monografia sui Ceratopsidae. Purtroppo, Marsh morì nel 1899 lasciando incompleta la sua monografia. Fu John Bell Hatcher a riprendere la monografia cercando di completare, soprattutto, la sezione sui Triceratops. Purtroppo, anche Hatcher morì di tifo nel 1904, all'età di 42 anni, lasciando nuovamente la monografia incompiuta. Toccò a Richard Swann Lull, un anno dopo, a completare la monografia, che riuscì a pubblicare con successo. Nella monografia pubblicò anche una descrizione di Hatcher di un teschio dandogli il nome Diceratops hatcheri (ossia: "faccia con due corna").
Dal momento che il Diceratops era stato descritto da Hatcher, e Lull aveva solo contribuito a descriverlo nella monografia, quest'ultimo cominciò a dubitare della validità di Diceratops come specie, dichiarando che i caratteristici fori presenti nel cranio dell'olotipo erano di origine patologica. A seguito di ciò Lull descrisse il Diceratops di Hatcher, come un sottogenere di Triceratops, e ribattezzandolo come T. obtusus, descrivendolo come un individuo invecchiato.
Siccome il nome Diceratops era già stato usato per un genere di imenotteri (Foerster, 1868), Andrey Sergeyevich Ukrainsky denominò l'animale con il nome attuale di Nedoceratops nel 2007. Ignaro del fatto che Ukrainsky aveva già ribattezzato l'animale, Octávio Mateus coniò un nuovo nome per l'animale nel 2008, ribattezzandolo Diceratus. Oggi il genere Diceratus è considerato da tutti come un sinonimo di Nedoceratops.
In tempi recenti, i paleontologi John Scannella e Jack Horner hanno ipotizzato che l'esemplare tipo di Nedoceratops fosse una fase di crescita intermedia tra Triceratops e Torosaurus. Andrew Farkë, nella sua ridescrizione del cranio, nel 2011, concluse che l'animale aveva già un'età avanzata quando era morto, quindi la teoria di Scannella e Horner fu smentita, affermando Nedoceratops hatcheri come specie valida a sé stante. Nicholas Longrich e Daniel Fields, inoltre, suggerirono che i caratteristici fori nel cranio dell'animale avevano un'origine patologica.
Torosaurus[]
Un recente studio condotto dal noto paleontologo Jack Horner su più di 50 esemplari e 30 crani fossili di Triceratops e Torosaurus avrebbe dimostrato che il Triceratops sarebbe in realtà una forma subadulta di un altro noto ceratopside, il Torosaurus.
Lo studio è stato condotto nell'arco di 10 anni sui resti fossili provenienti dalla formazione di Hell Creek nel Montana a cui si è aggiunta l'analisi di altri reperti presenti in musei nordamericani. L'abbondanza e la varietà di resti fossili avrebbe permesso a Horner di ricostruire l'intero spettro di crescita ontogenetica di questo dinosauro.
In base alle regole stabilite dal Codice internazionale di nomenclatura zoologica, questa scoperta (ancora non confermata da altri studi paleontologici) porterebbe alla sparizione del taxa Torosaurus, per il principio di priorità in quanto il genere Triceratops venne descritto nel 1889 prima del Torosaurus descritto nel 1891.
I punti salienti di questa ipotesi stanno nelle ossa occipitali di questi dinosauri che nei crani di Torosaurus sarebbero meglio saldate rispetto a quelle di Triceratops, come conseguenza della crescita completa. Anche i due grossi fori parietali presenti nel collare di Torosaurus, ed assenti nel triceratopo, e l'allungamento del collare stesso nel torosauro, sarebbero secondo Horner effetto della crescita degli animali. Viceversa secondo altri paleontologi tali differenze nella struttura del cranio proverebbero che Torosaurus e Triceratops sono due specie diverse.
Ciò che confuterebbe in maniera più convincente la teoria di Horner, èil fatto che il più grande scheletro di Triceratops ritrovato misuri 7,31 m contro i 6,76 m del più grande di Torosaurus, nonostante quest'ultimo abbia un cranio decisamente più grande (1,9 - 2,1 m per Triceratops, 2,4 - 2,8 m per Torosaurus)
Un'ulteriore ipotesi, è quella che Triceratops e Torosaurus possano essere in realtà i due sessi della stessa specie, e la differenza di dimensioni e di struttura del cranio sarebbe quindi attribuibile a dimorfismo sessuale, ipotesi presentata nel 1986 da John Ostrom e Peter Wellnhofer
Come già detto in precedenza, il paleontologo John Scannella, nel 2010, aveva sostenuto l'idea che il Nedoceratops fosse un sinonimo di Triceratops.[8] Tuttavia, Andrew Farkë (2011) dopo un attento studio riuscì a dimostrare il contrario dichiarando il Nedoceratopos, specie a parte. sosteneva che rappresenta un genere distinto valido. Anni dopo Scannella insieme a Nick Longrich proposero la teoria secondo cui, l'Ojoceratops (un ceratopside descritto di recente) potrebbe rappresentare un sinonimo di Triceratops. Secondo i due paleontologi i resti di questi due animali sono indistinguibili dalla specie tipo T. horridus, che potrebbero inoltre rappresentare la defunta specie T. serratus.
Il paleontologo Longrich, studiando un altro genere di ceratopside recente descritto, il Tatankaceratops, dichiarò che l'animale rappresentava uno strano mix di caratteri giovanili e adulti di Triceratops. Longrich interpretò queste anomalie come un disturbo patologico dell'individuo che causò un arresto della sua crescita naturale, proponendo il Tatankaceratops come sinonimo di Triceratops.
Nella cultura di massa[]
L'aspetto distintivo del Triceratops, oltre all'eccezionale numero di ritrovamenti fossili, lo ha reso uno dei dinosauri più famosi al mondo.
Tricky, uno dei personaggi principali della saga Alla ricerca della Valle Incantata, è una femmina di cucciolo di Triceratopo; qui lei e i suoi simili vengono chiamati "Tricorni".
Nella saga cinematografica di Jurassic Park, il Triceratopo ha una presenza maggiore nel primo film, dove un esemplare femmina, accasciatasi a terra perché malata dopo aver mangiato delle piante tossiche, viene trovata dai protagonisti durante il loro giro turistico su Isla Nublar. Compare brevemente anche nei due seguiti e nei due Jurassic World.